Tratto da S. Rossi, “Il design non perde lo smalto: Le potenzialità dei metalli smaltati”, Fausto Lupetti Editore, 2011
Che tavolozza!
Per anni siamo stati abituati allo smalto come il rivestimento bianco lucido delle cucine economiche anni ’50-’60. Con lo sviluppo della tecnologia dei materiali negli ultimi decenni del secolo scorso, si sono presentati sul mercato numerosissimi altri materiali, in particolare nuove materie plastiche. Sia in cucina sia in altri ambienti della casa le finiture richieste e proposte davano sempre maggiore importanza al colore. Ormai in un mercato dove non si acquistava più per necessità le persone iniziavano a volere l’arredamento o il mobile personalizzati. Uno dei primi modi per personalizzare un prodotto è il colore. Possiamo pensare subito all’infinita gamma di tonalità presenti nel campo automobilistico e quanto sia importante per il cliente la scelta colore della propria autovettura per sentirla propria. In questo contesto lo smalto cedeva sempre più il passo ad altri rivestimenti poiché non poteva offrire molte altre tonalità oltre al bianco, se non quelle scure utilizzate in fumisteria; inoltre, essendo marchiato “anni ‘60” e, quindi, non più moderno, veniva sopravanzato dall’acciaio inossidabile, che diventava sempre più di moda.
Ma anche la tecnologia del metallo smaltato ha avuto un enorme sviluppo. Sono migliorate le composizioni dello smalto stesso e le tecniche di deposizione, consentendo così di poter ottenere numerosissime tonalità di colore, una tavolozza quasi infinita, aspetto che riporta sicuramente d’attualità questo rivestimento. Inoltre, come vedremo in altri capitoli, mantenendo invariato il colore si possono ottenere differenti lucentezze o finiture, impensabili solo una ventina di anni fa. Con queste potenzialità, unite alle ottime proprietà tecnologiche, lo smalto diventa interessante non solo in applicazioni tradizionali ma in moltissime nuove applicazioni, soprattutto in questi ultimi anni, dove il colore è diventato oltre che metodo di differenziazione anche di comunicazione e di affermazione della propria personalità o appartenenza ad un gruppo.
Padelle smaltate di diversi colori.
Lucido o opaco
Pensando allo smalto le persone subito alle cucine economiche smaltate bianco lucido. Per molto tempo il legame associativo tra rivestimento di smalto e lucidità superficiale era un binomio inscindibile: se si voleva una superficie non lucida non si poteva usare lo smalto.
Con lo sviluppo della tecnologia di deposizione dello smalto e della produzione delle fritte, oggi si riesce ad ottenere una superficie dello stesso colore con una finitura sia lucida che opaca. Come vediamo dalle figure riportate la percezione del colore e della superficie cambia totalmente.
Con una superficie opaca si pone maggiore attenzione alla tonalità del colore, la superficie appare accogliente, più calda e meno aggressiva.
La superficie brillante, invece, attira inevitabilmente lo sguardo. La percezione di pulito e high tech risultano dominanti con la finitura lucida.
Differenza fra smalto lucido (a sinistra) e opaco (a destra)
È smalto ma non sembra
La superficie di un prodotto è il tramite con cui l’oggetto si presenta ed interagisce con noi. Nel campo del design ci sono due filosofie nell’utilizzo dei materiali: la prima di mostrare il materiale così com’è, la seconda di “ingannare” l’occhio e far percepire qualcosa di differente. La seconda strada è sempre più utilizzata per sposare la piacevolezza dell’occhio con le proprietà tecniche dei diversi materiali. E’ uno dei motivi per cui sono nati e vengono utilizzati alcuni tipi di rivestimenti. Pensiamo alle vernici simil legno applicate agli infissi di alluminio o al parquet, o alle finiture delle piastrelle a simulare il legno oppure alla metallizzazione della plastica.
Anche con i rivestimenti di smalto noi possiamo “essere onesti”, e quindi far vedere lo smalto come un vetro colorato, ma, se sfruttiamo tutte le possibilità, potremmo avere effetti sorprendenti.
Rimanendo nel campo dell’aspetto ceramico possiamo creare strati con effetto maiolica oppure puntinato. Pensiamo alla miscela di smalti di diverso colore che permette di ottenere l’effetto sabbia o granito che ben si raccorda, ad esempio nelle cucine, con altri componenti in materiale lapideo o ceramico o con gli innovativi “materiali compositi” a base polimerica (possiamo citare Corian® by DuPont, Silestone by Cosentino, Fragranite by Franke). Si possono inoltre ottenere superfici smaltate non più lisce ma con effetto bucciato, gocciolato, goffrato. Riusciamo anche a fare il salto di genere (di materiale): strati vetrosi che imitano il legno o riproducono l’ effetto metallico con un aspetto argenteo o di rame, d’oro o di acciaio inossidabile. La percezione della superficie sarà sicuramente molto diversa rispetto ad un metallo smaltato tradizionale: l’idea di lavorazione meccanica, di lucentezza, di pulizia investiranno il nostro oggetto. Possiamo così sposare la percezione di un nuovo materiale mantenendo le caratteristiche proprie dello strato vetroso: inalterabilità di colore, facilità di pulizia, antimacchia, assenza di porosità e quindi di assorbimento di sostanze ed odori. Grande potenzialità quindi, nel campo delle cucine, dove potremmo dare un aspetto inox senza dover combattere contro le macchie o contro l’ossidazione a caldo del metallo. Anche la resistenza all’abrasione e la facilità di pulizia saranno mantenute a differenza, ad esempio, di metalli teneri come il rame.
Possiamo affermare che i prodotti industriali stanno diventando come i vestiti. Si inizia a parlare di colori fashion, di finiture tessuto, di collezioni stagionali. Questo è in parte dovuto alla riduzione della vita utile dei prodotti industriali – sempre più frequentemente gettiamo via un prodotto prima che abbia perso completamente la sua funzionalità – sia per spinta dell’industria che invoglia sempre più il cliente a comprare un nuovo prodotto.
Da qui la necessità di produrre colori, finiture, aspetti estetici “stagionali” e quindi seguire le mode del momento. Ecco per esempio l’ultimo effetto nato: l’effetto pelle. La pelle dopo un periodo di decadenza e di utilizzo in prodotti di nicchia torna ad essere attuale. Anche lo smalto cerca quindi di non essere da meno.
Diversi effetti estetici dello smalto: imitazioni di marmo e granito.